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02 dicembre 2019
Il mercato auto chiude gli 11 mesi in stagnazione con un fiacco +2,17% a novembre
Alla vigilia di un anno cruciale per il settore, operatori e consumatori navigano a vista, fra provvedimenti estemporanei e retromarce, manca una visione strategica
Il mercato delle autovetture registra un segno “più”, grazie al forte incremento di noleggio a lungo termine e autoimmatricolazioni che congiuntamente guadagnano 10 punti percentuali di quota. Ciò – tuttavia - descrive un trend solo apparentemente positivo, vista l’instabilità delle vendite che continua a presentarsi con risultati altalenanti ad ogni chiusura mese.
Novembre, dunque, archivia un lieve incremento: secondo quanto diffuso oggi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, infatti, con 150.587 unità l’aumento è di circa il 2,2% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, quando si immatricolarono 147.386 veicoli. Con questo risultato è dello 0,6% la flessione del periodo gennaio-novembre 2019, che ha fatto archiviare 1.775.884 immatricolazioni, verso lo stesso periodo dello scorso anno quando i veicoli venduti furono 1.786.170, già in calo del 6,1% rispetto all’anno precedente.
“Il 2020, con l’entrata in vigore dei nuovi limiti europei alle emissioni di CO2 e delle relative sanzioni, sarà un anno estremamente critico per le Case Auto già impegnate a sostenere investimenti miliardari per la elettrificazione e l’automazione – ha commentato Michele Crisci, Presidente UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere. In questo contesto, con una domanda debole e volatile, il quadro normativo italiano aggiunge incertezza a incertezza, nella assoluta mancanza di un approccio strategico coerente e di un orizzonte - se non di lungo - almeno di medio periodo”.
“Si susseguono – secondo il Presidente - proposte di provvedimenti scoordinati e incongruenti privi di una visione d’insieme, senza nessun coinvolgimento degli operatori di settore se non a cose fatte, con una tecnica "per tentativi" che scatena il panico per poi dichiarare la massima apertura al dialogo e tornare sui propri passi”.
“In questo modo – prosegue Crisci - anziché lavorare di concerto per costruire un sistema di sostegno che garantisca un futuro ad un settore in difficoltà, fondamentale per l'economia del Paese, il rischio è di giocare solo e continuamente di rimessa con un approccio a volte verniciato di green ma senza una necessaria e condivisa visione strategica”.
“Un esempio per tutti, la proposta di inasprimento della tassazione sulle auto in uso promiscuo, peraltro inizialmente formulata in totale inosservanza del principio di neutralità tecnologica: da oltre un mese tiene l’intera filiera sotto scacco e milioni di utilizzatori col fiato sospeso, in attesa di una versione definitiva che ancora non vede la luce. L'unico risultato - in vista di un extra gettito tutto da dimostrare - è stato sinora quello di congelare tutte le decisioni di acquisto aziendali, come si dovrà purtroppo constatare nei consuntivi dei prossimi mesi”.
“Un anno molto faticoso – conclude il Presidente - volge al termine in un clima di assoluta incertezza per automobilisti e operatori che si trovano nell'impossibilità di pianificare le proprie attività: e il "tavolo automotive", nel frattempo, aspetta ancora di essere convocato...”.
Dall’analisi sulle immatricolazioni per fascia di CO2 elaborata dal Centro Studi e Statistiche UNRAE, per il periodo gennaio-novembre risultano ancora in aumento le vendite di autovetture nelle fasce che godono dell’Ecobonus: fino a 20 g/km CO2 con un incremento del 110% (oltre il 300% per i soli privati) e del 29% nella fascia 21-70 g/km, che complessivamente rappresentano meno dell’1% delle vendite.
L’unica fascia a registrare una seppur lieve flessione è quella delle vetture che emettono tra i 71 e i 160 g/km di CO2, che rappresenta il 95% delle vendite. In aumento anche gli acquisti dei veicoli che emettono oltre i 160 g/km, penalizzati dal Malus: doppia cifra per la fascia 161-175 g/km di CO2 (+27,2%) e per quella 201-250 g/km (+39,9%) con, rispettivamente, 28.000 e 6.700 unità.
In controtendenza rispetto al dato mobile dei mesi precedenti, negli ultimi 12 mesi (dicembre 2018 / novembre 2019) le immatricolazioni di autovetture recuperano lo 0,4% rispetto al periodo precedente (dicembre 2017/novembre 2018).
Dalla struttura del mercato emerge nell’analisi degli utilizzatori un calo dei privati, che a novembre perdono il 14,6% dei volumi attestandosi sulle 82.000 unità, e passando in un anno dal 64,7% di quota al 54,1% di novembre 2019. Il sostegno al mercato arriva dagli acquisti delle persone giuridiche: +40,3% del noleggio e +26,1% delle società. La forte spinta del noleggio arriva prevalentemente dal lungo termine (+43,7%), al 17,6% di rappresentatività, grazie all’impulso delle captive che registrano a novembre un +114,6% di crescita. Aumento anche del noleggio a breve termine (+37,9%) con 4.700 immatricolazioni e una quota sul mercato totale del 3,1%. Nel canale delle società, da segnalare il forte incremento delle autoimmatricolazioni, che incrementano i propri volumi del 37,8% a 26.000 unità, rappresentando a novembre il 17,3% del mercato contro il 12,8% dello stesso mese del 2018.
Sul fronte delle alimentazioni si registra un calo a doppia cifra sia nel mese (-16,4%) che nel cumulato (-22,6%) per le immatricolazioni di vetture diesel con, rispettivamente, 55.949 e 721.165 unità. In flessione anche il Gpl, che segna un -8,2% a novembre a fronte di un +8,2% negli 11 mesi 2019. Buona performance per il benzina che con 69.437 unità rappresenta la motorizzazione con la quota di mercato più alta (oltre 5 p.p. nel mese rispetto allo scorso anno e oltre 9 p.p. nell’anno con il 44,0%). Crescita del 40% nel mese per le ibride, con oltre 11.000 unità immatricolate in rappresentanza del 7,5% del mercato. Decisamente positivo a novembre il risultato delle vendite di auto elettriche che chiudono con un incremento a tripla cifra del 130% con oltre 1.000 unità, che portano il cumulato dei primi 11 mesi 2019 a 9.722 veicoli (+110%). Aumento del 108% a novembre per il metano con 4.000 vendite.
Ad eccezione delle piccole che a novembre segnano un -1,7% con 26.600 immatricolazioni, tutti i segmenti archiviano una performance positiva: risultato a doppia cifra per E – Superiori con un +12,3% (all’1,9% di quota) e del 26,4% per F-alto di gamma. Modesta la crescita del segmento B (+2,2%) e del C (4,2%) mentre si mantiene in linea con il risultato dello scorso anno (+0,4%) la performance del segmento delle medie superiori.
Dal dettaglio per carrozzeria emerge per novembre un’altalena di segni positivi e negativi: crescono le multispazio (+43%), i monovolume piccoli (+39%), le cabrio e spider (+18%), i crossover (+11%) e le station wagon (+5,6%), in linea i fuoristrada, a fronte di un calo dei monovolume grandi (-33,4%), coupé (-5,5%) e berline (-5,0%) che, mantengono il primo posto nella rappresentatività del mercato con una quota del 46%. Quasi il 44% delle vendite del mese, invece, è costituito dalle immatricolazioni di crossover (34,3%) e fuoristrada (9,4%). Nel periodo gennaio-novembre 2019, invece, l’unica carrozzeria a registrare un segno positivo è quella dei crossover (+15,1%) con quasi 600.000 unità (circa 1/3 delle immatricolazioni totali).
Analizzando le aree geografiche, si nota immediatamente la crescita delle immatricolazioni nell’area centro nord del Paese a fronte di un segno meno per le vendite nell’Italia meridionale (-11,5%) e insulare (-13,8%). Si posiziona al primo posto il Nord-Ovest, dove è stato immatricolato quasi 1/3 delle autovetture nuove con un incremento del 9%.
Sul fronte delle emissioni di CO2, anche a novembre – come in ottobre - il risultato è un calo (-2,2%) con 116,9 g/km contro i 119,5 g/km dello stesso mese dello scorso anno. Rispetto a quanto registrato il mese scorso si riduce leggermente - al 3,8% - l’incremento del cumulato negli 11 mesi, con 119,1 g/km contro 114,7 g/km dello stesso periodo 2018.
Per concludere l’analisi del mercato, i trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture sono stati 336.112, in flessione del 10,2% rispetto ai 374.356 di novembre 2018, portando il totale di gennaio-novembre 2019 a 3.864.731 unità, in contrazione del 5,5% rispetto ai 4.088.999 di gennaio-novembre 2018.
In allegato il comunicato completo di grafici e tabelle