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12 luglio 2019
A giugno il mercato dei veicoli industriali a +34,9%. Il balzo dovuto a motivi contingenti spinge il primo semestre a + 0,8%
La situazione reale induce comunque previsioni negative per l'intero anno: -5%
Il Centro Studi e Statistiche dell’UNRAE, sulla base dei dati delle immatricolazioni forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha elaborato una stima del mercato dei veicoli industriali con massa totale a terra superiore alle 3,5 t che - per il mese di giugno 2019 - restituisce un esito positivo pari a +34,9% sullo stesso mese del 2018, con 3.270 immatricolazioni rispetto alle 2.424 del giugno 2018. Il dato consolidato per il primo semestre del 2019 si attesta così su un valore positivo dello 0,8% (14.085 unità verso le 13.969 dello stesso periodo 2018).
Nel comparto dei veicoli pesanti con massa totale a terra uguale o superiore a 16 t l’incremento di giugno 2019 su giugno 2018 è stato del 42,7% (2.700 verso 1.892 unità). Anche per questo comparto la stima del primo semestre torna in positivo per +0,8% (11.514 immatricolazioni rispetto alle 11.424).
“Commentando i dati di mercato di maggio – afferma Franco Fenoglio, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE, l’Associazione delle Case estere – abbiamo sostenuto che anche per giugno sarebbe stata prevedibile un’inversione di tendenza rispetto all’andamento negativo in atto dagli ultimi mesi del 2018. Lo abbiamo detto nella convinzione che alcune scadenze normative, quale l’entrata in vigore - dal 15 giugno - dell’obbligo del cronotachigrafo intelligente sul nuovo immatricolato, avrebbe condotto ad un anticipo di ordini”.
“Certo – continua Fenoglio – non ci aspettavamo un dato così importante, che la dice lunga su come il mercato sia in realtà guidato più da eventi contingenti che non da piani strutturali di sviluppo, mirati ad un rinnovo costante del parco in termini concreti di sostenibilità e sicurezza.
Continuiamo perciò a considerare anomala questa situazione e a credere che il risultato consolidato annuale per il 2019 sarà comunque negativo, realisticamente intorno al -5% rispetto al 2018.
Non ci sono del resto elementi per essere ottimisti: basti pensare che, a causa di ritardi e ripensamenti vari, ancora non si vede alcun atto normativo che renda disponibili le risorse per il finanziamento degli investimenti relativi all’annualità 2019, mentre il periodo per la presentazione delle domande a valere sui fondi 2018 è terminato lo scorso 15 aprile. Una soluzione di continuità che certo non incoraggia i trasportatori che avessero intenzione di investire in nuovi veicoli”.
“In questa situazione – conclude Fenoglio – dobbiamo segnalare come il settore dell’autotrasporto continui a rivelare un formidabile potenziale di occupazione, di fronte alla carenza di addetti, stimabile in 15.000 autisti e 5.000 meccanici specializzati nei prossimi anni.
L’UNRAE continua, anche in collaborazione con l’Albo dell’autotrasporto, le Associazioni di categoria e le autoscuole, nonché con gli Istituti scolastici professionali e tecnici, a proporre progetti di informazione e formazione per i giovani, nella consapevolezza che l’autotrasporto cosiddetto 4.0 (anzi, parliamo ormai di autotrasporto 5.0) sia già una realtà e che sarebbe colpevole abbandonare ad imprenditori e lavoratori impreparati questo territorio di reale progresso economico e sociale”.