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Autovetture

02 maggio 2025

Mercato auto Italia: aprile +2,7%. Nel mese immatricolate 139.084 automobili

• Il 1° quadrimestre riduce la flessione: -0,6% sul 2024, ma resta il gap sul 2019 (-18,2%) • Transizione ancora lenta: BEV in calo, PHEV in salita, ECV al 10,5% • A quattro mesi dalla scadenza della Delega fiscale, nessun intervento per le aziende sulla tassazione delle flotte • Bene la riapertura dello sportello per gli incentivi 2024 alle infrastrutture private, l’UNRAE auspica un nuovo stanziamento per le richieste 2025

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Ad aprile il mercato automobilistico italiano mostra piccoli segnali di recupero, con circa 139.084 immatricolazioni che segnano una crescita del 2,7% rispetto alle 135.415 unità dello stesso mese del 2024.

 

Questo risultato contribuisce a ridurre la flessione del primo quadrimestre dell’anno a un -0,6% rispetto al 2024, con un totale di 583.038 immatricolazioni contro le 586.735 registrate tra gennaio e aprile dello scorso anno, anche se il confronto con il 2019 evidenzia ancora un gap significativo, pari al 18,2%.

 

La transizione verso l’elettrico continua a un ritmo contenuto: ad aprile le vetture a zero emissioni (BEV) rappresentano il 4,8% del mercato, in calo rispetto al 5,4% di marzo ma in crescita rispetto al 2,3% di aprile 2024, quando il mercato era influenzato dall’attesa per i nuovi incentivi.

 

Le ibride plug-in (PHEV) raggiungono una quota del 5,7%, in miglioramento sia sul mese precedente (4,5%) sia sull’aprile 2024 (3,3%). Complessivamente, la quota delle ECV si attesta al 10,5%.

 

Sul fronte internazionale, l’UNRAE prende atto con favore delle più recenti indicazioni provenienti dall’amministrazione statunitense, secondo cui il Presidente Trump sarebbe intenzionato ad attenuare l’impatto dei dazi sulle auto prodotte all’estero e ad alleggerire quelli sui componenti stranieri destinati alla produzione negli Stati Uniti, escludendo inoltre ulteriori tariffe su alluminio e acciaio.

 

Accogliamo con favore la possibile revisione dei dazi per il settore automotive – dichiara Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE – specie considerando che avrebbero carattere retroattivo da inizio aprile. Come già più volte ribadito, tensioni commerciali di questo tipo non possono che danneggiare tutti, compresi i consumatori americani e l’industria statunitense. L’Italia, in particolare, sarebbe colpita attraverso l’export verso la Germania di componenti utilizzati nell’assemblaggio di veicoli destinati al mercato statunitense, un flusso che vale cinque miliardi di euro”.

 

Crisci ha poi ribadito la necessità di misure in ambito nazionale per accelerare la transizione: “Il nostro Paese ha bisogno di interventi strutturali e non più rinviabili, a partire dalla revisione della fiscalità sulle auto aziendali.

 

Da anni l’UNRAE insiste sull’urgenza di intervenire su un regime penalizzante per le imprese italiane, ma l’immobilismo del nostro Governo su questo tema rischia di farci sprecare un’opportunità imperdibile. Il prossimo 29 agosto – dopo due anni - scadrà la Delega all’Esecutivo per la riforma fiscale e il prossimo 31 dicembre anche la proroga della deroga sulla detraibilità dell’IVA, oggi ferma al 40%. Risulta, quindi, necessario intervenire con l’aumento della detraibilità dell’IVA e della deducibilità dei costi e con la riduzione del periodo di ammortamento a tre anni”.

 

Apprezziamo, inoltre, la riapertura da parte del MIMIT dello sportello per la richiesta di incentivi alle infrastrutture di ricarica private, misura fondamentale per sostenere la transizione energetica. Tuttavia, rileviamo che essa riguarda esclusivamente le installazioni effettuate nel corso del 2024 e ci auguriamo, pertanto, un nuovo stanziamento per le infrastrutture installate nel 2025, al fine di garantire continuità alla misura e offrire certezze ai cittadini per accelerare il passaggio a soluzioni tecnologiche più avanzate.

 

L’analisi della struttura del mercato del mese, sotto il profilo degli utilizzatori, evidenzia un calo dei privati in perdita di quasi 4 punti di quota, al 47,0% del totale (52,3% nel quadrimestre, -2,3 p.p.). Le autoimmatricolazioni, in calo a doppia cifra, scendono al 10,0% di quota (-1,9 p.p.) e all’8,8% nel cumulato (-1,3 p.p.). Il noleggio a lungo termine ad aprile guadagna 1/4 delle immatricolazioni e 4,5 punti, al 25,4% di quota (24,2% nel cumulato, +3,3 p.p.), per la forte accelerazione delle Captive, a fronte di un calo a doppia cifra delle società Top. Il noleggio a breve termine nel mese sale al 12,0% del totale (+1,1 p.p.) e al 9,1% in gennaio-aprile (+0,2 p.p.); le società guadagnano 2 decimali nel mese, al 5,6%, stabili al 5,5% nel cumulato.

 

Tra le alimentazioni, in aprile il motore a benzina cede 3,6 punti, al 27,3% (26,7% nel quadrimestre, -4,1 p.p.). Il diesel, con sostenuti cali in volume, si ferma nel mese al 9,9% di share (-4,5 p.p. e al 9,8% in gennaio-aprile, -5,2 p.p.). Il Gpl cede 1,3 punti, portandosi al 7,9% nel mese e all’8,9% nel cumulato (-0,5 p.p.), il metano immatricola una vettura nel mese e nel quadrimestre. Continua l’ascesa delle vetture ibride che salgono al 44,3% di share nel mese (+4,6 p.p.) e al 44,9% nel cumulato (+6,3 p.p.), con un 12,7% per le “full” hybrid e 31,6% per le “mild” hybrid in aprile. Come anticipato, le auto BEV nel mese salgono al 4,8% del totale (+2,5 p.p. e al 5,1% in gennaio-aprile, +2,3 p.p.), mentre le PHEV salgono al 5,7% (+2,4 p.p. e al 4,6% nel quadrimestre, +1,4 p.p.).

 

L’analisi della segmentazione mostra in aprile una flessione delle berline del segmento A, a fronte di una crescita dei Suv, rispettivamente all’8,3% e 1,9% del totale mercato. Anche nel segmento B flettono le berline (al 18,2%), mentre crescono i Suv, al 31,9% di share. Nel segmento delle medie (C) crescono sia le berline, al 4,8%, che i Suv, al 19,6% di quota. In aprile segnano una flessione le berline del segmento D, allo 0,7%, a fronte di un incremento dei Suv al 6,4% di share. Nell’alto di gamma, scende allo 0,1% la quota le berline e recupera all’1,6% quella dei Suv. Infine, le station wagon rappresentano il 3,2% del totale, gli MPV il 2,7% e le sportive lo 0,8%.

 

Sul fronte delle aree geografiche, in aprile il Nord Est, seppur in calo di un punto di quota, rimane market leader con il 34,2% (32,2% nei 4 mesi, -2,3 p.p.), grazie al contributo del noleggio, senza il quale scenderebbe di ben 11,2 punti, al 23,0%. Il Nord Ovest guadagna quasi 2 punti di quota, al 29,0% nel mese (28,8% nel cumulato, +1,2 p.p.). Il Centro Italia sale al 24,2% in aprile (+0,9 p.p., al 25,2% in gennaio-aprile), l’area meridionale scende all’8,1% e le Isole al 4,5% (rispettivamente 9,1% e 4,8% nel cumulato).

 

Le emissioni medie di CO2 delle nuove immatricolazioni in aprile cedono il 6,2% a 114,3 g/Km e il 4,9% nel quadrimestre a 115,3 g/Km.

 

L’analisi delle immatricolazioni di aprile per fascia di CO2 riflette l’andamento nel mese di auto BEV e PHEV: la fascia 0-20 g/Km rappresenta il 7,4% del mercato, il 3,1% la fascia 21-60 g/Km (rispettivamente 7,2% e 2,3% nel cumulato). La fascia 61-135 g/Km rappresenta il 67,2% (67,5% nel cumulato), mentre la quota delle vetture da 136 a 190 g/Km si porta al 18,5% e quella della fascia oltre i 190 g/Km al 2,0% (rispettivamente 19,1% e 1,9% nel 1° quadrimestre).

 

In allegato il comunicato stampa completo di grafici


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