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10 settembre 2024
Brusca frenata in estate per il mercato dei veicoli industriali: calo del 6,9% a luglio e tracollo del 45,4% ad agosto
Starace: il settore ha bisogno di stabilità e ceretezze sul futuro
Il Centro Studi e Statistiche UNRAE – sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – ha effettuato una stima del mercato dei veicoli industriali per i mesi di luglio e agosto 2024 verso gli stessi mesi del 2023:
massa totale a terra |
luglio 2023 |
luglio 2024 |
% variazione |
da 3,51 a 6t |
49 | 89 | +81,6 |
da 6,01 a 15,99 t |
339 | 335 | -1,2 |
> = 16 t |
2.400 | 2.171 | -9,5 |
Totale mercato >3,5 t |
2.788 | 2.595 | -6,9 |
massa totale a terra
|
agosto 2023 |
agosto 2024 |
% variazione |
da 3,51 a 6t |
47 | 44 | -6,4 |
da 6,01 a 15,99 t |
296 | 158 | -46,6 |
> = 16 t |
2.169 | 1.170 | -46,1 |
Totale mercato >3,5 t |
2.512 | 1.372 | -45,4 |
Il mercato dei veicoli industriali ha registrato una significativa contrazione nei mesi estivi del 2024. Lo scorso luglio sono state immatricolate 2.595 unità, in calo rispetto alle 2.788 del 2023 (-6,9%). La situazione ad agosto è risultata ancor più critica, con sole 1.372 nuove immatricolazioni e una drastica riduzione del 45,4% rispetto alle 2.512 dello stesso periodo dell'anno precedente.
L'analisi dettagliata per fasce di peso mostra un generalizzato arretramento in tutti i segmenti, ad eccezione di quello dei veicoli tra le 3,51 e le 6 t a luglio (+81,6%). In particolare, i veicoli pesanti oltre le 16 t, hanno accusato una flessione del 9,5% a luglio e del 46,1% ad agosto, con rispettivamente 2.171 e 1.170 unità immatricolate. La brusca inversione di tendenza non ha risparmiato nemmeno i veicoli medio-leggeri tra 6,01 e 15,99 t, che hanno subito una pesante battuta d’arresto, con un disavanzo dell'1,2% a luglio e un crollo del 46,6% ad agosto.
Nei primi otto mesi dell'anno, nonostante il forte rallentamento estivo, le immatricolazioni segnano un lieve incremento del +1,9%, con 20.806 veicoli registrati.
“Gli ultimi dati di mercato dei veicoli industriali ci consegnano un quadro chiaro: la flessione di luglio e il tracollo di agosto, con rispettivamente il -9,5% e il -46,1% per i veicoli pesanti, hanno eroso in gran parte la crescita registrata nel primo semestre. Questi segnali, già ampiamente preannunciati, lasciano intendere che il trend negativo proseguirà nei prossimi mesi, con una stima di chiusura dell'anno inferiore rispetto al totale delle immatricolazioni del 2023”, afferma Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE.
“A queste preoccupazioni – sottolinea Starace – si aggiungono quelle emerse dall’Osservatorio UNRAE sui primi sei mesi del 2024. Il diesel continua a dominare il mercato, con una quota in crescita al 98,3% nel segmento pesante, sostenuto da incentivi come la Sabatini green, che premiano i veicoli endotermici alimentati a biodiesel e HVO. Al contrario, le tecnologie alternative faticano a decollare: l’elettrico resta fermo allo 0,1% del mercato e anche l'LNG non riesce a imporsi”, prosegue Starace.
“In questo scenario, i Costruttori non ne traggono alcun beneficio. Il biodiesel, infatti, non viene considerato nel calcolo del VECTO, lo strumento che fornisce il parametro ufficiale per la decarbonizzazione degli OEM, mentre gli investimenti in tecnologie alternative, come l’elettrico, faticano a trovare riscontri sul mercato, rendendone la sostenibilità economica ancora difficile. È dunque necessario un intervento del Governo per garantire stabilità e delineare un futuro certo per il settore dell’autotrasporto”, continua il Presidente della Sezione Veicoli Industriali.
“Pertanto, – conclude Starace – auspichiamo l'avvio di Tavoli di confronto con i Ministeri competenti, al fine di definire strategie di lungo termine da presentare in sede UE. Tra le priorità, riteniamo essenziale la revisione del metodo di calcolo del footprint di CO2 per l’utilizzo del biodiesel, così come l'adozione di misure coerenti con gli obiettivi europei, applicabili in maniera uniforme in tutti gli Stati membri, per evitare distorsioni della concorrenza”.