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27 febbraio 2019

Studio ISPRA: i veicoli incidono in minima parte sull'inquinamento

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L'UNRAE chiede un confronto urgente con il Governo per delineare una strategia concreta

 

Condividiamo e apprezziamo molto l’inchiesta pubblicata stamane sul Corriere della Sera nell’ambito della rubrica DataRoom che, citando uno studio dell’ISPRA, fa chiarezza sui pesi derivanti dalle diverse fonti di inquinamento delle nostre città, a partire dai particolati primari e secondari.

In particolare, viene posto in evidenza che l'incidenza del settore automotive sull'inquinamento è pari a circa 1/6, cioè una quota esigua rispetto ad altre fonti (in particolar modo gli allevamenti intensivi e gli impianti di riscaldamento che da soli rappresentano circa la metà del totale).

I produttori delle case automobilistiche negli ultimi 20 anni hanno investito ingenti somme per lo sviluppo di nuove tecnologie in grado di abbattere di oltre il 90% le emissioni complessive dei veicoli riducendo drasticamente l'impatto del settore dei trasporti sull'ambiente.

Riteniamo, quindi, irragionevole ed inefficace il perseguimento di politiche pubbliche che penalizzino l'acquisto di nuove vetture di ultima generazione con ulteriori gravami fiscali (come ad esempio l’ecotassa) o con il blocco alla circolazione dei veicoli delle ultime generazioni (addirittura gli Euro 6), e sosteniamo con forza che occorrerebbe intervenire rapidamente per favorire la sostituzione dei circa 13 milioni di veicoli (ante Euro 4) con oltre 13 anni di età tuttora circolanti nelle strade italiane e che producono reali effetti negativi per l'ambiente e la sicurezza.

Invitiamo pertanto tutte le Istituzioni a gestire la transizione verso la mobilità del futuro in maniera strategica, condivisa e non ideologica.

Noi abbiamo fatto e continueremo a fare la nostra parte.

Chiediamo al Governo di costituire un tavolo permanente sull’automotive, con tutti gli attori coinvolti, per trovare soluzioni utili all’economia del settore, all’ambiente e all’ecosistema produttivo.

 

 Per approfondimenti: www.unrae.it 

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