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Veicoli commerciali e industriali

13 aprile 2022

Veicoli commerciali, pesante flessione a marzo (-8,6%)

UNRAE: errore escludere dagli incentivi per i veicoli commerciali gli ibridi e i plug-in e prevedere l'obbligo di rottamazione per l'acquisto degli elettrici

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Nuova flessione del mercato dei veicoli commerciali a marzo. Il Centro Studi e Statistiche dell’UNRAE per il secondo mese consecutivo indica un calo del mercato dei veicoli commerciali leggeri dell’8,6%, più del doppio in termini percentuali di quanto registrato a febbraio. Le immatricolazioni di marzo 2022 sono pari a 16.585 unità contro le 18.149 registrate nello stesso mese dell’anno scorso. Il primo trimestre dell’anno chiude dunque con 43.920 immatricolazioni e un calo del 4,7% rispetto alle 46.093 del periodo gennaio-marzo 2021.

 

La frenata di marzo è da attribuire anche per questo comparto all’attesa degli incentivi, che si sono concretizzati solo pochi giorni fa con la firma del decreto attuativo degli stanziamenti dedicati, che per i veicoli a zero emissioni ammontano a 10 milioni per il 2022, 15 milioni per il 2023 e 20 milioni per il 2024.

 

Apprezziamo l’accoglimento delle nostre richieste di prevedere sostegni anche per l’acquisto di veicoli commerciali leggeri a zero emissioni, con un orizzonte temporale a tre anni ma, in questo frangente, riteniamo limitante per le politiche di transizione energetica l’obbligo di rottamazione come condizione per ottenere l’incentivo e l'esclusione dai sostegni dei veicoli elettrificati (ibridi e plug-in), sottolinea il Presidente dell’UNRAE Michele Crisci.

 

“Per la massima resa degli stessi - aggiunge Crisci - bisogna comunque velocizzare il lavoro sul tema delle infrastrutture, predisponendo rapidamente un piano di sviluppo delle colonnine di ricarica dei veicoli elettrici e prevedendo sgravi fiscali per l’installazione da parte dei privati, e occorre prorogare fino al 2024, con un incremento dal 6% al 12%, il credito d’imposta per i veicoli commerciali”

 

L’analisi della struttura del mercato del 1° bimestre (con dati ancora suscettibili di leggeri aggiustamenti nei prossimi due mesi, a causa dei ritardi di immatricolazione) rispetto allo stesso periodo 2021 mostra un calo a doppia cifra dei privati, che scendono a rappresentare 1/5 delle immatricolazioni, e delle società che perdono circa 5 punti, al 40,4% del mercato. In flessione anche le autoimmatricolazioni, che scendono al 4,5% del totale. Una vertiginosa crescita coinvolge invece il noleggio a lungo termine, che guadagna oltre 10 punti e sale al 31,6%, mentre il breve termine perde oltre 1/3 delle immatricolazioni, scendendo al 3,4% di quota.

 

Sul fronte delle motorizzazioni, la benzina segna un altro incremento, raggiungendo il 6% di rappresentatività, mentre il diesel perde 11 punti, fermandosi al 76,1% di quota. In forte ridimensionamento il metano, che si ferma all’1,5%, mentre il Gpl in crescita, raggiunge il 2,9% di share. Un’ulteriore fortissima crescita coinvolge i veicoli ibridi che arrivano a rappresentare il 12% del mercato.

 

La CO2 media ponderata dei veicoli con ptt fino a 3,5t, calcolata con il nuovo ciclo WLTP, nel 1° bimestre segna un calo del 6,6% a 180 g/Km (rispetto ai 192,7 g/Km del 1° bimestre 2021).

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