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07 maggio 2021

Il mercato dei veicoli industriali è positivo, ma i costruttori sono in affanno

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Il Centro Studi e Statistiche UNRAE, sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, ha effettuato una stima del mercato dei veicoli industriali per il mese di aprile 2021 verso aprile 2019:

 

Veicoli con massa totale a terra superiore alle 3,5 t:

+ 1,9% (2.425 unità immatricolate verso 2.380)

Veicoli con massa totale da 3,51 t a 6t

-36,4% (75 unità immatricolate verso 118)

Veicoli con massa totale da 6,01t a 15,99 t

 -8,2% (280 unità immatricolate verso 305)

Veicoli con massa totale a terra uguale o superiore alle 16 t

+5,8% (2.070 unità immatricolate verso 1.957)

 

“Utilizziamo ancora i dati mensili del 2021 e quelli del 2019 per evitare il confronto poco significativo col 2020 – spiega Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE – e il risultato conferma in sostanza lo status quo ante Covid, con una crescita circoscritta nel segmento sopra le 16t (+5,8%).

I primi quattro mesi del 2021 mostrano una inarrestabile flessione dei leggeri (-35,9%), mentre il segmento dei medi continua a calare portando il consolidato del quadrimestre ad un modesto +2,6%. Solo i pesanti proseguono nel trend positivo (+12,5%), ma anche per questo comparto i valori mese su mese sono in calo costante”.

“La situazione che abbiamo di fronte – spiega Paolo A. Starace – ci conferma che il mercato è trainato dai veicoli pesanti principalmente grazie alle politiche di acquisto delle flotte che necessitano di mezzi efficienti e sicuri di ultima generazione. L’effetto delle consegne di contratti di fornitura conclusi nel 2020 si sta però esaurendo.”

“Siamo inoltre preoccupati – continua Starace – dalla scarsità di materie prime e carenza di componenti, le cui difficoltà di approvvigionamento hanno già determinato il significativo incremento dei costi di produzione per i Costruttori, difficilmente trasferibili a valle, e l’allungamento dei tempi di consegna alla clientela. Senza contare il rischio più che probabile di fermi della produzione, con conseguenze incalcolabili sui conti economici per tutta la filiera.”

“Tutto ciò – conclude Starace – mentre i Costruttori sono chiamati ad investimenti senza precedenti, soprattutto in chiave di sostenibilità di prodotto che, sebbene coerenti con gli obiettivi per la transizione ecologica previsti dal PNRR, non trovano alcun riscontro tangibile nelle misure di sostegno previste dal piano. Il Governo dovrà a questo punto trovare gli strumenti alternativi per sostenere il rinnovo del parco circolante. Per questo motivo auspichiamo anche l’istituzione di un Tavolo Automotive permanente che individui le soluzioni strategiche migliori per inserire il settore nei programmi di modernizzazione del Paese, evitando provvedimenti di breve respiro”.

 

Per ulteriori informazioni: www.unrae.it

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