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03 giugno 2019

In maggio l'auto ritrova subito il segno negativo (-1,2%)

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L'UNRAE auspica che l'impegno a rivedere la detraibilità dell'IVA per le auto trovi presto attuazione

 

Il mercato auto, dopo un leggero segno più ad aprile - che è l’unico del 2019 - in maggio torna in territorio negativo, con una frenata nell’ultimo giorno che fa seguito ad un andamento positivo in tutto il mese. Le immatricolazioni di autovetture, secondo quanto diffuso oggi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nel mese sono state 197.307, in calo dell’1,2% rispetto alle 199.692 del maggio 2018.

 

I primi 5 mesi dell’anno raggiungono le 910.093 vetture immatricolate, riducendo la flessione ad un -3,8% nel confronto con le 946.381 auto dello stesso periodo dello scorso anno.

“Nello scenario attuale del mercato – afferma Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – l’UNRAE ha accolto con grande interesse le recenti dichiarazioni del Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro dell'Interno, Matteo Salvini, sull’impegno del Governo ad operare già nella manovra finanziaria del prossimo autunno per portare al 100% la detraibilità dell’IVA sulle auto aziendali”.

“Ci auguriamo – prosegue il Presidente – che il Governo possa finalmente porre l’attenzione dovuta ad un settore nevralgico per il sistema economico del nostro Paese, attivandosi con interventi sulla fiscalità delle auto aziendali, tema sul quale la nostra Associazione si batte da molti anni”. “Riteniamo – afferma Crisci - che la revisione della fiscalità sia una delle leve strategiche per lo sviluppo ed il rilancio delle imprese italiane, aumentandone la competitività anche nei confronti di quelle straniere che, non solo beneficiano di una detraibilità totale dell’IVA sulle auto aziendali, ma anche di maggiori deducibilità. Misure del genere potrebbero rappresentare un volàno per incentivare le imprese ad aumentare gli investimenti e di conseguenza anche uno strumento per accelerare il rinnovo del parco circolante, che al momento presenta tassi di sostituzione assolutamente insufficienti”.

“Una manovra in tal senso – conclude il Presidente - potrebbe portare volumi incrementali stimati nell’ordine delle 100.000 unità, con ritorni benèfici per l’Erario in termini di maggior gettito IVA e IPT, da noi calcolati in circa 450 milioni di euro l’anno, rendendo non necessaria una copertura finanziaria, per non parlare degli effetti positivi su ambiente e sicurezza della circolazione”.

Gli impatti sul mercato dell’ultima e contestata manovra sul Bonus/Malus rimangono ancora da definire, in quanto l’analisi delle immatricolazioni per fascia di CO2, elaborata dal nostro Centro Studi e Statistiche, continua a confermare l’impatto sulle immatricolazioni di vetture ordinate prima del 1° marzo.

Le auto che beneficiano del Bonus, fino a 70 g/km di CO2, presentano un incremento delle immatricolazioni del 63,5%, nulla di meglio di quanto non facessero precedentemente alla sua entrata in vigore. Quelle soggette al Malus, oltre i 160 g/km di CO2, si confermano in crescita: +107% per quelle da 161 a 175 g/km, +10,6% da 176 a 200 g/km, +103,6% da 201 a 250 g/km e +21% per quelle oltre i 250 g/km.

L’analisi dei dati di mercato rileva per le alimentazioni un altro forte calo del diesel, che perde 1/5 dei volumi immatricolati, fermandosi nel mese al 41,8% di quota, con una perdita di circa 10 punti percentuali (al 42,8% di quota nei primi 5 mesi, -11,3 p.p.). Della flessione del diesel continua a beneficiarne la benzina, che in maggio cresce del 22,5% e sale al 43,7% di rappresentatività, valore allineato a quello del cumulato gennaio-maggio (43,4%). Anche le ibride proseguono in maggio il trend di ottima crescita (+34,7% in volume), raggiungendo il 5,4% di quota (+1,5 punti), con un 5,3% di rappresentatività nel cumulato gennaio-maggio. Le vetture elettriche quasi raddoppiano i volumi immatricolati, salendo allo 0,6% sul totale mercato. In forte calo invece il metano che si ferma all’1,9% nel mese e all’1,5% nel cumulato, mentre segna in maggio un +5,1% il Gpl.

Sul fronte dei canali di vendita, i privati in maggio ritrovano il secondo segno negativo dell’anno (-7,6%), dopo quello di marzo, portandosi al 52,9% di quota (-3,5 p.p.) e mantenendosi al 56,5% nel cumulato dei 5 mesi. Un calo a doppia cifra continua a interessare le società, soprattutto per la flessione delle autoimmatricolazioni, mentre – dopo aprile - si conferma in maggio un incremento del 22,1% del noleggio che gli consente di raggiungere una quota del 31,5% del totale incrementandosi di oltre 6 punti (al 28% di quota nei 5 mesi). A questo risultato ha contribuito la crescita stagionale del breve termine (+35,6%) e un incremento del 18,1% del lungo termine, grazie alla spinta delle Captive.

Fra i segmenti risultano in territorio positivo le city car (+9,9%) che salgono al 17,2% di quota (16,6% del totale mercato nel cumulato) e rimangono stabili le utilitarie del segmento B, al 37,3% di rappresentatività. Riportano una flessione i segmenti medi e superiori, in particolare il segmento C scende al 31,5% di quota di mercato, mentre l’alto di gamma segna un buon incremento (+9,3%).

In flessione tutte le carrozzerie, ad eccezione dei crossover (+15,7%) che ottengono in maggio il 32,5% di quota e il 31,9% nel cumulato gennaio-maggio.

Fra le aree geografiche l’unica a segnare in maggio una crescita delle immatricolazioni è il Nord Est (+7,2%), grazie alla spinta del noleggio. Come emerge, infatti, dalla seconda tabella, elaborata al netto delle immatricolazioni del noleggio, il Nord Est si porterebbe anch’esso in territorio negativo del 5,2%. Ciò vale anche per l’area Nord Ovest che nel totale flette del 3,6%, ma escludendo il noleggio arriverebbe all’11,7% in meno. Il contributo del noleggio attenua leggermente anche la flessione del Centro Italia, mentre non incide sull’andamento delle immatricolazioni del Sud e delle Isole, in calo entrambe intorno al 10%.

In continua crescita la CO2 media ponderata: +4,8% in maggio a 119 g/km e +6,1% in gennaio-maggio a 120 g/km.

Per concludere l’analisi dei dati, in maggio i trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture (i trasferimenti temporanei a nome di un operatore in attesa della rivendita a cliente) segnano una forte flessione del 7,5% con 373.676 passaggi di autovetture rispetto ai 403.987 dello stesso mese 2018. I primi 5 mesi, con 1.854.525 trasferimenti complessivi, accentuano la flessione (-4,8%) nel confronto con 1.947.473 del gennaio-maggio dello scorso anno.

 

Per approfondimenti: www.unrae.it 

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