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01 marzo 2018
Rallenta il mercato di febbraio: -1,4%. Km0 e nuove formule di possesso spostano il mix di vendita
Nel mese di febbraio il mercato dell’auto non riesce a ripetere il risultato positivo di gennaio. Secondo i dati diffusi oggi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, infatti, le immatricolazioni di auto nuove a febbraio sono state 181.734, un -1,4% rispetto alle 184.350 unità dello stesso mese dello scorso anno. Con questo risultato, il cumulato dei primi due mesi del 2018 si porta a 359.907 immatricolazioni, un +1% a fronte delle 356.384 registrate nel periodo gennaio-febbraio 2017.
“Il risultato di febbraio - ha commentato Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case Automobilistiche Estere – e in particolare la flessione dei privati, conferma il bisogno di diverse reti di vendita di far ruotare più velocemente le giacenze di vetture già autoimmatricolate che vengono prevalentemente vendute ai privati, drenando così parte della vendita di auto nuove”.
Infatti, un’analisi condotta dal nostro Centro Studi su dati consolidati dei primi 6 mesi 2017 e relativi a 185.000 autoimmatricolazioni, dimostra che queste sono state acquistate per il 40,7% da clienti privati, un 28% è andato a dealer e rivenditori che a loro volta alimenteranno il canale privati.
“Inoltre – continua il Presidente - si assiste a un graduale passaggio dalla proprietà al possesso, attraverso nuove formule di noleggio a lungo termine a privati”.
Per quanto riguarda le alimentazioni, l’analisi della struttura del mercato evidenzia l’incremento delle vetture ibride elettriche che nel mese crescono del 20% portando la loro quota al 3,5%. Un’analisi più approfondita meritano le motorizzazioni ibride elettriche Plug-in che in febbraio hanno incrementato i volumi del 65,5%.
Informiamo che UNRAE è ora in grado di rilevare in maniera puntuale il loro dettaglio e che esse sono trattate nel Market Insight alla fine di questo comunicato.
Buona la performance delle vetture elettriche che nel mese raddoppiano i propri volumi, grazie soprattutto alla dinamicità del canale noleggio.
In febbraio si assiste a una flessione del diesel più contenuta rispetto al mercato totale con un conseguente marginale recupero di quota al 56,3% (55,8% nei due mesi). Più forte la flessione della benzina che scende al 31,9% del mercato totale (-1,4 p.p.); cresce invece il metano che, grazie alle promozioni commerciali e ad alcuni nuovi modelli, recupera quasi un punto e torna al 2,3% di quota, mentre calano del 10% le immatricolazioni a Gpl (al 5,7% del totale).
“La mobilità è in evoluzione - ha proseguito Michele Crisci commentando i dati – il nuovo corso è già tracciato dalla necessità di rispettare l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici (COP 21), nonché il Regolamento europeo che fissa a 95 g/km di CO2 il limite delle emissioni entro il 2020”.
“UNRAE insiste sulla necessità di un raccordo con questi obiettivi seguendo le stesse raccomandazioni della Commissione Europea che sta lavorando sugli standard, basandosi sul principio della neutralità tecnologica. Pertanto raccomanda alle forze politiche che vinceranno la tornata elettorale di considerare seriamente il tema della mobilità sostenibile nei loro piani di governo, tenendo conto anche del tessuto economico, produttivo e distributivo italiano”.
“Noi non ci aspettiamo una scossa, piuttosto un processo - conclude Crisci – si tratta di accompagnare la transizione, cioè cominciare a far collaborare il trasporto pubblico con quello privato, pianificare incentivi per le infrastrutture e un sostegno necessario, magari fiscale, per la vita quotidiana di automobilisti che oggi hanno una sensibilità ambientale, ma anche un budget da rispettare, per stimolare il rinnovo del parco anziano, un passaggio obbligato prima ancora dei blocchi alla circolazione”.
Proseguendo nell’analisi delle vendite per tipo di utilizzatore, da sottolineare – come precedentemente anticipato - che le vendite di automobili a persone fisiche hanno cominciato a orientarsi anche verso altre modalità di acquisto: da rilevare, infatti, il calo a doppia cifra delle immatricolazioni nel canale dei privati, che flettono del 13,0%; con la perdita di quasi 7 punti percentuali di quota le vendite a privati rappresentano appena la metà delle vendite totali del mese di febbraio (50,5%). A trarre vantaggio da questo fenomeno, principalmente il canale del noleggio che guadagna 5 punti di rappresentatività, attestandosi su una quota del 29,6% grazie a un aumento del 18,9% con 54.216 immatricolazioni. Da evidenziare gli ottimi risultati, nel mese di febbraio, sia del noleggio a breve termine (+15,1%) che di quello a lungo termine (+22,7%), che si attestano su una rappresentatività del 14,4% e del 15,3%. Aumento di volumi anche per le società (+7,8%), che rappresentano a febbraio il 19,9% delle vendite, grazie all’andamento delle autoimmatricolazioni.
Tra i segmenti, come riflesso della flessione del canale dei privati, si rilevano segni negativi per le piccole del segmento A, che registrano un -20,6% rappresentando il 14,8% delle immatricolazioni (3,6 p.p.) e per le utilitarie del segmento B (-5,5%). Calo sostanziale anche per le vendite di automobili di lusso, con il segmento E che perde il 15,5% dei propri volumi, mentre sempre dinamico il segmento C che, grazie ad una crescita nel mese del 13,5%, insidia il segmento delle utilitarie, avvicinadosi con una quota del 35,1%.
Sul fronte delle carrozzerie si registrano forti crescite per i crossover, che a febbraio aumentano del 34,1% con 51.110 immatricolazioni e guadagnano oltre 7 punti percentuali, e per i fuoristrada (+19,5%). Calo significativo dei monovolume piccoli (-40,1%) e delle cabrio e spider (-38,9%), nonché delle berline che perdono il 12,4% dei volumi.
Tra le aree geografiche, infine, si registrano variazioni negative per tutta l’Italia ad eccezione del Nord Est, che registra un aumento del 5,7% rispetto allo scorso anno.
Il mercato dell’usato, infine, a febbraio 2018 archivia 378.491 trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture (i trasferimenti temporanei a nome di un operatore, in attesa della rivendita al cliente), contro i 409.159 di febbraio dello scorso anno, in flessione del 7,5%. Nei primi due mesi del’anno, invece, il calo è del 2,1%, con 770.759 immatricolazioni a fronte delle 787.429 di gennaio-febbraio 2017.
MARKET INSIGHT: l’Ibrido Plug-in
Il Centro Studi e Statistiche UNRAE ha analizzato in dettaglio la domanda di autovetture ibride elettriche Plug-in, da quali canali proviene e quali segmenti interessa maggiormente.
Canali di vendita
Questo primo bimestre dell’anno ha visto l’immatricolazione di 556 vetture ibride elettriche Plug-in, registrando un incremento del 63% rispetto alle 342 dello stesso periodo 2017. In particolare, il 40% è stato acquistato da clienti privati che crescono, rispetto allo scorso anno, di 20 punti di quota sul totale e di oltre il 226% in volume. Tutto ciò, a fronte di una contrazione del noleggio del 14,7% nel 1° bimestre 2018 ed una quota che scende al 25%. Migliora la quota delle società che, con una crescita superiore a quella del totale mercato delle Plug-in, recuperano 2,5 punti, al 35,1%.
In questo primo bimestre i privati quindi sono il canale più rappresentativo per le ibride Plug-in, situazione in evoluzione rispetto ai dati dell’intero 2017 dove oltre il 46% delle vendite era destinato a società.
Segmenti
Nel dettaglio per segmenti l’ibrido Plug-in è diffuso nel segmento C con una quota di poco superiore al 30% e una crescita nel 1° bimestre del 12,7%. La rappresentatività nel D raggiunge il 32,2% con una sostanziosa crescita dei volumi di oltre il 43% nei primi due mesi dell’anno e anche i segmenti alto di gamma fanno registrare incrementi delle immatricolazioni del 121%, con una quota che cresce di 7 punti al 26,6% del totale.
Per approfondimenti: www.unrae.it