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13 novembre 2023
Resta saldo l'attaccamento degli italiani all'auto
L’83% degli intervistati non rinuncerebbe mai all’auto di proprietà o in uso esclusivo. L’Osservatorio Legambiente-Ipsos in collaborazione con l’UNRAE conferma la crescente voglia degli automobilisti per la mobilità elettrica perché non inquina e consuma meno
E’ un matrimonio stabile quello tra gli italiani e l’automobile, che non dà segni di cedimento e smentisce le ipotesi di crisi che compaiono talvolta nel dibattito pubblico. L’Osservatorio 2023 Stili di mobilità di Legambiente-Ipsos in collaborazione con l’UNRAE conferma che per l’84% degli intervistati nessun mezzo di trasporto è comodo come l’auto, mentre l’83%, 10 punti percentuali in più del sondaggio precedente, dichiara che non rinuncerebbe mai ad un’auto di proprietà o comunque in uso esclusivo.
Ciò non esclude però la consapevolezza dei problemi connessi a inquinamento e congestione. Il 45% degli intervistati si dice favorevole a introdurre una tariffa per circolare in città al fine di migliorare la qualità dell’aria. E il 62% è favorevole a vietare progressivamente la circolazione di mezzi inquinanti nei centri delle città - anche se, dopo le limitazioni già imposte ai veicoli Euro 3 e 4, il 54% dei possessori di tali veicoli lamenta un impatto piuttosto notevole sulla propria vita.
La necessità di contribuire a ridurre l’inquinamento da mezzi di trasporto emerge fra chi ha intenzione di cambiare la propria auto: il 25% è propenso all’acquisto di un’auto elettrica o ibrida plug-in. Tra le motivazioni che spingono a cambiare l’auto, dopo il 27% di chi lo farebbe perchè la vecchia auto comincia a dare problemi, il 21% è mosso dalla volontà di avere un’auto che inquini meno.
L’elettrico (puro o plug-in) è sempre più apprezzato per le sue qualità “green” e per altri vantaggi economici: il 32% di chi ha intenzione di acquistare un’auto elettrica, lo farebbe perché inquina di meno; invece, il 20% perchè ha costi di carburante e di manutenzione inferiori.
La larga maggioranza degli intervistati, pari al 65%, conferma la necessità di accelerare l’elettrificazione dei trasporti, anche se questo comporta dei costi economici. Ma un freno alla transizione deriva dal numero insufficiente di colonnine elettriche, come ritiene ben l’80% degli intervistati. E il 47% aggiunge che per convincersi a comprare un’auto elettrica, il costo della ricarica dovrebbe essere più economico.
Per ora a costare di più sembra proprio la stessa autovettura elettrica, che molti intervistati vedono ancora come un lusso per pochi. Di conseguenza, la spinta principale all’acquisto, per il 55% degli intervistati, può senz’altro venire dall’erogazione di sufficienti incentivi economici.
Ma, se si decide di convertirsi all’auto elettrica, allora meglio l’acquisto (86%) del noleggio (14%), e molto meglio nuova (89%) che usata (11%). E quanto al prezzo, il 33% degli intervistati l’acquisterebbe allo stesso prezzo di un’auto tradizionale, il 22% spenderebbe dal 5 al 10% in più, e un altro 19% sarebbe disposto ad investire dal 15 al 20% in più di un’auto tradizionale. Poi, se il prezzo fosse estremamente conveniente, il 48% acquisterebbe subito una vettura elettrica pur non avendo un dispositivo di ricarica a casa o in ufficio.
Il Direttore Generale dell’UNRAE, Andrea Cardinali, ha così commentato i dati dell’Osservatorio:“Dalla nuova rilevazione sugli stili di mobilità degli italiani emergono indicazioni nette, con una conferma molto chiara: l’automobile resta il mezzo di trasporto più comodo, e per una grande maggioranza è irrinunciabile possederla o comunque averla in uso esclusivo. Quali che siano le ragioni, e sono molteplici, l’attaccamento degli italiani all’auto non dà segni di cedimento, nonostante molta narrativa avversa.
Cresce, inoltre, la consapevolezza del suo ruolo nella transizione energetica, con il favore crescente per l’elettrica o ibrida plug-in, spinto innanzitutto dalla sensibilità ambientale, ma anche dai minori costi operativi e dalle crescenti restrizioni alla circolazione in molte città. Ed è opinione comune che il passaggio alla mobilità elettrica sarebbe favorito da adeguati incentivi all’acquisto e all’uso, da maggiore disponibilità di punti di ricarica, da ricariche più veloci ed economiche”.