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16 dicembre 2022
Veicoli commerciali, a novembre si accentua la flessione (-18,1%). Si prevede chiusura 2022 in calo del 12,7%
Proposte UNRAE per incentivare la domanda di tutti i mezzi e varare un piano per le infrastrutture elettriche
Si accentua la flessione del mercato dei veicoli commerciali che a novembre perde il 18,1% delle immatricolazioni, con 12.643 unità (verso 15.443 dello stesso mese 2021), come evidenziato dalle stime del Centro Studi e Statistiche UNRAE. Nei primi 11 mesi dell’anno con 146.709 immatricolazioni il calo è del 12,9% pari a una perdita di 21.600 veicoli rispetto a gennaio-novembre 2021.
Anche il mese di dicembre dovrebbe registrare una flessione delle immatricolazioni, portando il totale 2022 a segnare un arretramento della domanda del 12,7% a 161.500 unità. La prima parte del 2023 dovrebbe confermare un ulteriore ripiegamento del mercato, che poi dovrebbe tornare a crescere nel corso dell’anno, portando a stimare per l’intero 2023 circa 170.000 veicoli, appena un 5,3% in più sul 2022, con un livello ben al di sotto di quello pre-Covid (188.600 unità nel 2019).
L’UNRAE, nel corso della Conferenza Stampa che si è svolta a Roma lo scorso 13 dicembre, ha evidenziato le proposte per una ripresa del mercato e per uno sviluppo accelerato della mobilità urbana delle merci a zero o bassissime emissioni.
“Abbiamo indirizzato al Governo le nostre proposte, che prevedono in primo luogo l’estensione dell’incentivo anche ad alimentazioni diverse dall’elettrico, compreso il diesel, a fronte di rottamazione e con importi decrescenti in funzione dell’alimentazione e della massa”, afferma il Presidente dell’UNRAE Michele Crisci.
“E’ inoltre urgente – aggiunge Crisci – predisporre una rete infrastrutturale per le ricariche elettriche, anche attraverso un credito di imposta al 50%, dal 2023 al 2025, per gli investimenti privati in ricariche fast superiori e 70 Kw. In quest’ambito è necessario anche un preciso e puntuale cronoprogramma per stabilire sia obiettivi cogenti di numerosità dei punti di ricarica pubblici, in bassa e alta potenza, per singola area geografica e tipologia di strada, sia la realizzazione di infrastrutture di ricarica sulla rete autostradale, in linea con la normativa europea Afir”.
La struttura del mercato dei primi 10 mesi (con dati ancora suscettibili di leggeri aggiustamenti nei prossimi due mesi, a causa dei ritardi di immatricolazione), confrontata con lo stesso periodo 2021, evidenzia per i privati una perdita di 1/4 dei volumi, al 18,8% di quota (-3,0 p.p.), in linea anche il calo delle autoimmatricolazioni, al 4,8% del totale. In flessione le società, al 41,7% di quota (-1,6 p.p.), e il noleggio a breve termine, al 4,6% di share. Il noleggio a lungo termine si conferma l’unico canale in accelerazione (+11,3%), con una quota che arriva al 30,2% del totale (+6,4 punti).
Dall’analisi delle motorizzazioni, in gennaio-ottobre il diesel scende al 76,0% di quota, cedendo 8,4 punti, il benzina continua a crescere, raggiungendo una share del 5,6% (+2,3 p.p.), il Gpl sale al 3% di quota, il metano riduce la rappresentatività all’1,3%. I veicoli ibridi continuano a guadagnare terreno, all’11,2% di share (+5,3 p.p.), gli elettrici salgono al 2,4% delle preferenze.
La CO2 media ponderata dei veicoli con ptt fino a 3,5 t nei primi 10 mesi scende del 7,2% a 181,2 g/Km (rispetto ai 195,2 g/Km dello stesso periodo 2021).