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08 luglio 2022
I veicoli industriali chiudono in negativo il primo semestre 2022 (-4%). L'inefficacia degli incentivi rende urgente disincentivare la circolazione di veicoli ante Euro V
Il Centro Studi e Statistiche UNRAE – sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili – ha effettuato una stima del mercato dei veicoli industriali per il mese di giugno 2022 verso giugno 2021:
massa totale a terra |
giugno |
% variazione |
|
2021 |
2022 |
||
>3,5 t |
2.279 |
2.410 |
+5,7 |
da 3,51 a 6 t |
78 |
100 |
+28,2 |
da 6,01 a 15,99 t |
399 |
310 |
-22,3 |
>= 16 t |
1.802 |
2.000 |
+11,0 |
Nonostante a giugno il mercato dei veicoli industriali abbia registrato un avanzo rispetto allo stesso mese del 2021 (+5,7%), il primo semestre dell’anno chiude in rosso e fa segnare il -4%, con 13.373 unità immatricolate contro le 13.935 del 2021. Il rialzo delle vendite di giugno è ancora trainato dal comparto dei veicoli pesanti di massa uguale o superiore a 16 t, che cresce di quasi 200 unità rispetto allo scorso anno (+11%). Invertono la tendenza e si portano in positivo anche i veicoli leggeri sotto le 6 t (+28,2%). Continua, invece, il trend negativo della fascia di peso medio-leggera sotto le 16 t, che perde il 22,3% sul 2021.
“La chiusura in negativo del mercato nel primo semestre 2022 palesa il protrarsi delle gravi difficoltà che il nostro settore sta affrontando, trainate dal doppio effetto della carenza di componentistica e dell’aumento dei costi di esercizio - carburanti in primis – ben evidenziato dal calo drastico (-45,7%) delle immatricolazioni di veicoli a GNL rispetto al 2021”, commenta Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali dell’UNRAE.
“A questo punto, appare evidente che gli stimoli alla domanda risultino efficaci solamente per quelle imprese di autotrasporto che già oggi investono in nuove tecnologie – sottolinea Starace – e che gli incentivi non contribuiscono alla sostituzione di mezzi ante Euro V a favore di veicoli di ultima generazione”.
“Pertanto, – conclude il Presidente Starace – chiediamo al Governo misure coerenti con gli obiettivi di transizione ecologica, che portino a vietare la circolazione di mezzi altamente inquinanti e poco sicuri, in linea con quanto già previsto dal DL Infrastrutture per il settore degli autobus adibiti al TPL. Contestualmente, per sostenere gli investimenti, auspichiamo interventi per una sempre maggiore professionalizzazione del settore, così da indirizzare il trasporto merci verso imprese di elevata qualità e affidabilità” .