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08 maggio 2020
Crolla il mercato dei veicoli industriali: ad aprile -58,4%. "Fare impresa in Italia è un'impresa"
Nella conferenza stampa della sezione V.I. di UNRAE l'esame della situazione e le proposte per la ripresa
Sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, anche per il mese di aprile 2020 il Centro Studi e Statistiche di UNRAE, l’Associazione delle Case estere, ha elaborato una stima del mercato dei veicoli industriali con massa totale a terra superiore alle 3,5t che indica una perdita di -58,4% rispetto all’aprile del 2019 (990 unità immatricolate contro 2.379), portando il consolidato dei primi quattro mesi del 2020 a -25,7% sullo stesso periodo del 2019 (6.258 unità contro le 8.425).
Nel settore dei veicoli pesanti, con massa totale a terra uguale o superiore a 16t, ad aprile 2020 si è registrata una caduta del -59,2% rispetto ad aprile 2019 (799 unità immatricolate contro 1.957) che porta ad un calo di -25,2% il quadrimestre gennaio-aprile 2020 (5.203 unità immatricolate contro 6.959).
Con l’obiettivo di esaminare la situazione e avanzare proposte di soluzione per affrontare l’emergenza e dare nuove più solide basi allo sviluppo del comparto dell’autotrasporto, anche a sostegno del rinnovo del parco – sempre più urgente – UNRAE ha tenuto stamane una conferenza stampa online, alla quale hanno partecipato circa trecento rappresentanti della stampa di settore e d’opinione, di aziende, associazioni di categoria e della pubblica amministrazione.
“I dati del mercato dei veicoli industriali portano segno negativo fin da gennaio 2019. Abbiamo seguito con attenzione l’andamento dei dati di immatricolazione - osserva Franco Fenoglio, Presidente della Sezione Veicoli industriali di UNRAE. - volevamo capire fino a che punto l’emergenza in corso potesse dare un vero e proprio colpo di grazia alla sofferenza di questo mercato, che non si è mai ripreso del tutto dalla crisi del 2008, arrivando con fatica, dopo dieci anni, a meno del 66% dei volumi fatti nel 2007. E’ un quadro desolante, in Italia abbiamo il parco più vecchio d’Europa con anzianità media di 13,6 anni su una media europea di 11,5. Il 58,5% dei veicoli è Ante Euro IV (401.000 veicoli), ben il 12,8% del parco è composto da veicoli Euro 0 (88.000 mezzi con oltre 27 anni di età).
Inoltre, è stata sottolineata la suddivisione del parco in relazione all’uso dei veicoli e, in particolare, è stato messo in evidenza che il 52% del totale è destinato al trasporto merci in conto terzi, mentre il 31,6% al conto proprio, ma soprattutto è stato rilevato che l’età media dei veicoli utilizzati in conto terzi (10,7 anni) è molto inferiore a quella del conto proprio (15 anni).
Le aziende italiane di trasporto vorrebbero rinnovare le loro flotte perché sono consapevoli di non poter essere competitive se non dispongono di tutti i mezzi oggi necessari per fare efficienza, cioè sostenibilità e sicurezza, che per la committenza significano affidabilità, in un mondo dove la competizione è spietata e fin troppo spesso sleale, e di fronte a concorrenti esteri adeguatamente sostenuti dai loro governi, che ne riconoscono la funzione strategica”.
Nella Conferenza Stampa, dopo un breve saluto di presentazione del Direttore Generale di UNRAE Andrea Cardinali, ha preso la parola Franco Fenoglio, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE, il quale ha innanzitutto identificato quali sono le ragioni per le quali l’autotrasporto italiano continua a perdere competitività e quote di traffico internazionale, affermando che se in Italia “è un ‘impresa fare impresa”, fare autotrasporto significa scontrarsi quotidianamente con le difficoltà che nascono da burocrazia, carico fiscale elevato, costi del carburanti e del lavoro non competitivi e carenze infrastrutturali. Il tutto derivante da una ormai storica inefficienza del sistema Paese, che non ha messo in atto alcuna strategia di sviluppo nazionale del settore.
Circa le previsioni di ripresa, UNRAE ha prospettato due scenari: il primo (best case) prevede una lenta ripresa delle attività produttive e commerciali nel mese di giugno, con il mercato dei veicoli industriali che recupera, fermandosi intorno ad un -30%; il secondo (worst case) prevede che le attività produttive e commerciali riprendano solo a settembre, nel qual caso l’impatto sul mercato sarà più pesante, portandolo ad una perdita che potrebbe aggirarsi sul 40% rispetto al 2019.
“Le nostre Aziende di trasporto scontano l’inefficienza di un sistema Paese che non ha mai provveduto a definire una politica dei trasporti che indicasse e sostenesse economicamente le linee di uno sviluppo strategico del settore. Molte risorse pubbliche sono andate sprecate anziché essere concentrate in azioni necessarie ad un consolidamento strutturale del sistema italiano dei trasporti”.
“Mentre le istituzioni e gli esperti tentano di dare una dimensione e definire le conseguenze della pandemia di Covid19 – ha proseguito Fenoglio – noi prendiamo atto che negli ultimi dieci anni, come effetto delle condizioni del settore italiano dei trasporti e della conseguente delocalizzazione, abbiamo già perso il 30% delle nostre reti e un miliardo e mezzo di fatturato l’anno, mentre lo Stato ha perso 105 milioni di entrate fiscali l’anno. In questo scenario il settore dei trasporti ha visto scomparire 35.000 imprese e 135.000 addetti, pari a 13 volte il numero dei dipendenti dell’Alitalia”.
UNRAE ha quindi avanzato una serie di proposte per interventi di sostegno alle imprese e misure strutturali di medio termine a supporto del mercato.
Per sostenere le imprese, anche con riferimento a quelle dell’autotrasporto:
- aumento del credito di imposta dal 6% al 12% fino al 2025 con rimborso in unica soluzione
- azzeramento o riduzione significativa delle tasse alle imprese per 12/24 mesi
- prestiti a lungo termine (10/15 anni) senza interessi
- maggiori garanzie bancarie alle imprese
Interventi strutturali di sostegno al mercato:
- istituzione di un fondo triennale per il rinnovo del parco circolante (veicoli Euro VI o alimentazione alternativa)
- possibilità di acquisto di usato su usato (con contestuale rottamazione di veicoli ante Euro V)
- proroga di sei mesi del superammortamento, in scadenza a giugno 2020
- emanazione urgente dei decreti attuativi per la concessione degli incentivi 2019 – 2020
- pagamento degli incentivi per investimenti non ancora erogati dal 2017.
“L’opinione pubblica – ha osservato Fenoglio – sembra aver scoperto la strategicità del settore trasporto solo in occasione dell’emergenza sanitaria. Non vorremmo che, a emergenza superata, il settore tornasse a godere di scarsa attenzione. Penso che, fuori da ogni retorica, sarebbe sufficiente e necessario che i trasportatori venissero riconosciuti per quei professionisti che sono, sotto la cui responsabilità cade il mantenimento in efficienza di un settore che è strategico sempre, e non solo quando si tratta di garantire l’approvvigionamento di generi alimentari, medicinali e prodotti energetici, anche per scongiurare problematiche sul fronte della sicurezza sociale del Paese”.
UNRAE ha annunciato inoltre le sue prossime iniziative per mantenere un focus costante sulle tematiche del trasporto e del mercato dei veicoli industriali:
- 15 maggio: iniziativa “#meccatronicocercasi” organizzata con Autopromotec e con la collaborazione di GM-Edu, nell’ambito del Motor Valley Fest 2020;
- 27 maggio: Conferenza Stampa dedicata al settore dei veicoli rimorchiati e degli allestimenti
- Autunno 2020: presentazione dello studio di GiPA su “Occupazione e costi nel settore dell’autotrasporto: Italia a confronto con Germania, Francia e Polonia”.
“L’emergenza attuale – ha ribadito Fenoglio – ha coinvolto il sistema della domanda e dell’offerta, che ha subito un vero e proprio shock. Adesso occorre evitate il più possibile fallimenti di imprese e aumento della disoccupazione, che potrebbero peggiorare ulteriormente il quadro e allontanare le prospettive di ripresa.
Le Associazioni dell’autotrasporto denunciano oggi una situazione prossima al collasso. L’allarme viene lanciato in particolare dalle organizzazioni che rappresentano le piccole e medie imprese.
Nelle stesse condizioni di prossimità al collasso, anche in conseguenza della “catena” che lega i settori dell’autotrasporto e della filiera dei veicoli commerciali e industriali, si trovano le aziende che gestiscono la vendita e l’assistenza dei veicoli, in grande maggioranza piccole e medie imprese fortemente dipendenti dal fatturato.
Tra le imprese in carenza di liquidità e le banche è in atto oggi una moratoria che posticipa, ma non risolve, gli effetti del tracollo dei ricavi. A settembre potrebbe esplodere la bomba a tempo delle insolvenze. Chiediamo provvedimenti diretti per le imprese (e per le famiglie). I cittadini e le imprese di questo Paese meritano infatti fiducia e non hanno bisogno di intermediari per disporre effettivamente delle risorse di cui hanno bisogno per ripartire.
Ben venga la moratoria, che non può però essere una manovra finalizzata soltanto a reggere temporaneamente lo shock della crisi, ma deve piuttosto essere la premessa, e fornire i parametri, per una revisione strutturale delle condizioni di operatività competitiva di tutto il sistema.
Il trasporto e la distribuzione delle merci stanno accelerando una evoluzione epocale che andrà capita e gestita con attenzione. Si tenga conto che anche i costruttori dei mezzi dovranno adeguare le loro strategie produttive a una diversa domanda”.
“Anche per quanto riguarda le infrastrutture – ha concluso Fenoglio – è indispensabile accelerare: i 130 miliardi resi disponibili a livello europeo devono essere utilizzati subito. Il ponte di Genova ci dimostra che quando si prende coscienza di una emergenza, questo Paese sa reagire in modo esemplare. Bene, oggi siamo in emergenza nazionale, per non dire mondiale. Ogni ritardo sarebbe letale.
Infine, per capire e quindi affrontare meglio i problemi, occorre fare “ecosistema”, mettendo insieme tutti gli attori che sono coinvolti a vario titolo, dalle istituzioni al mondo accademico, dalle aziende ai media”.
Ha preso quindi la parola Renzo Servadei, Amministratore Delegato di Autopromotec, il quale ha ricordato che la collaborazione con UNRAE sul tema della formazione per favorire l’occupazione dei giovani nel settore era nata proprio da un discorso sulla tecnologia avanzata che equipaggia ormai i veicoli industriali, per assistere i quali servono addetti preparati in modo adeguato. Di queste figure professionali c’è oggi carenza ed è necessario provvedere a informare e formare giovani tecnici, in modo che siano consapevoli dell’offerta di lavoro altamente qualificato che viene dal comparto dell’assistenza ai veicoli industriali. “Il settore - ha sottolineato infine Servadei - offre ampie opportunità di lavoro qualificato e tecnologicamente all’avanguardia al quale molti giovano possono certamente essere interessati”.
È quindi intervenuta Teresa Di Matteo, Presidente del Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori, che ha sottolineato la continua interlocuzione del Ministero con le Associazioni dell’autotrasporto per velocizzare gli interventi di sostegno previsti ed ha confermato che è a buon punto l’iter per l’emanazione dei Decreti relativi agli investimenti per le annualità 2019 e 2020.