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11 gennaio 2019
Altro segno meno per il mercato dei veicoli commerciali: 2018 a -6,3%. Servono misure strutturali per lo svecchiamento del parco che al momento non hanno trovato spazio nell'ultima finanziaria
Dopo un primo semestre con vendite allineate a quelle del 2017 e un forte peggioramento a partire da settembre, complice una non completa disponibilità di prodotti rispondenti alle nuove norme di omologazione, entrate in vigore il 1° settembre per gli autocarri di fascia di peso più bassa, i veicoli commerciali chiudono l’anno 2018 con una flessione del 6,3%.
Sono stati, infatti, 182.100 gli autocarri con ptt fino a 3,5t venduti nel corso del 2018, oltre 12.000 unità in meno delle 194.269 immatricolate l’anno precedente. Nel solo mese di dicembre la contrazione delle vendite è pari all’11,6% con 20.723 veicoli venduti rispetto ai 23.446 del gennaio-dicembre 2017.
“Contrariamente alle attese di inizio anno – afferma Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere - l’indisponibilità di prodotto e l’incertezza degli operatori in un contesto macroeconomico di rallentamento, ha riportato un altro segno meno nel mercato dei veicoli da lavoro, facendolo tornare ai livelli del 2010. In questi ultimi 8 anni, solo il 2016 e 2017 sono riusciti a recuperare i drammatici cali, posizionandosi intorno alle 200.000 immatricolazioni”.
“La presenza del Superammortamento in forma ridotta – prosegue il Presidente – e l’esigenza di rinnovo di un parco circolante composto per oltre la metà da veicoli con più di 12 anni, non sono riusciti ad accelerare il processo di svecchiamento dello stesso, con i conseguenti riflessi negativi su sicurezza e impatto ambientale”. “E’ tempo – conclude Michele Crisci – che il Decisore pubblico intervenga in modo concreto con provvedimenti strutturali orientati al rinnovo dei veicoli più anziani e con misure che al momento non hanno purtroppo trovato spazio nell’ultima manovra finanziaria”.
Analizzando la struttura del mercato dei primi 11 mesi dell’anno 2018 (ancora leggermente provvisori ma che andranno a consolidarsi nei prossimi due mesi, considerati i ritardi di immatricolazione), a fronte di un calo complessivo nel periodo del 5,7% i privati e società hanno evidenziato una flessione più profonda, rispettivamente del -8,1% e -7,4%. La quota dei privati scende al 21,8% (-0,5 p.p.) con poco più di 35.000 unità immatricolate, mentre le società si fermano al 48% del totale mercato (-0,9 p.p. a 77.388 unità). Il noleggio archivia gli 11 mesi 2018 con una leggera flessione dello 0,8%, recuperando 1,5 punti di quota e portandosi al 30,2% del totale mercato, grazie al lungo termine, in crescita dell’1,3% rispetto alla flessione del 12,1% del breve termine.
Sul fronte delle motorizzazioni, il 92% delle vendite hanno interessato veicoli diesel che, comunque, evidenziano una riduzione dei volumi del 7,3% a 148.264 unità vendute. Parallelamente nel periodo in esame cresce la benzina (+38,2%), con quasi un punto in più di quota sul totale (2,9%). Incremento a due cifre anche per le immatricolazioni di veicoli a metano, che si collocano al 2,6% di quota e dei veicoli elettrici, appena allo 0,4% del totale. Aumento dell’1,5% del Gpl, stabile all’1,9% del mercato, mentre flettono le vendite dei veicoli ibridi che, comunque, rappresentano lo 0,3% del mercato dei veicoli commerciali.