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Veicoli commerciali e industriali

14 gennaio 2014

I veicoli commerciali al livello più basso di sempre: poco più di 100.000 immatricolazioni nel 2013 (-13,3%)

Bisogno irrinunciabile di far ripartire i consumi e con essi la distribuzione delle merci.  

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“Come preannunciato nei mesi scorsi dalla previsioni del Centro Studi UNRAE, il mercato dei veicoli commerciali nel 2013 ha raggiunto con molte difficoltà poco più di 100.000 immatricolazioni complessive, evidenziando una flessione del 13,3% sui risultati 2012”.  

 

Così si è espresso il Presidente dell’UNRAE, Massimo Nordio, nel commentare le stime elaborate e oggi diffuse dal Centro Studi dell’Associazione. Gli autocarri con peso totale a terra fino a 3,5 t venduti nell’anno appena concluso, infatti, sono stati 101.199, riuscendo a peggiorare il già fortemente negativo risultato del 2012 (116.721 unità, a sua volta in calo del 31,6%). Un livello di vendite così basso non si era mai registrato da quando sono disponibili i dati di mercato (1990).  

 

“Il settore - prosegue il Presidente – nei soli 9 mesi dell’anno appena trascorso aggiunge a quanto già lasciato sul campo in passato altri 330 milioni di euro di fatturato persi rispetto allo scorso anno e 58 milioni di mancato introito IVA nelle casse dello Stato”.  

 

“Il segno positivo che si legge sul mese di dicembre è dovuto soprattutto all’effetto del confronto con il dicembre 2012 che era risultato particolarmente depresso”.  

 

Nell’ultimo mese dell’anno, infatti, le immatricolazioni ammontano a 10.722 unità, in crescita dell’11,2% sul dicembre 2012 che però aveva registrato un calo del 21% rispetto all’anno precedente.  

 

“Dobbiamo sperare – ha concluso Nordio – che con lo scorso anno si sia toccato davvero il fondo per questo settore, particolarmente penalizzato dalla crisi economica generale e dalle difficoltà di investimento delle aziende. Per il 2014 è prevedibile un segno positivo intorno al 10-15%, che tuttavia non rappresenta una ripresa strutturale, ma il leggero recupero legato alle ormai improrogabili esigenze di alcune aziende di rinnovo del proprio parco veicoli, posticipato troppo negli ultimi anni. Affinché possa verificarsi l’auspicata inversione di tendenza sono improrogabili gli interventi di riduzione del carico fiscale sulle imprese ed il miglioramento delle possibilità di accesso al credito insieme ad un rilancio dei consumi che sarà di maggiore stimolo alle esigenze di distribuzione delle merci”.