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01 marzo 2013
Si trovi una soluzione!
15 mesi consecutivi in calo a doppia cifra, impatti occupazionali e chiusura di aziende: l'auto soffre la pressione fiscale su famiglie e imprese.
Ancora calo a due cifre per il mercato italiano dell’auto che a febbraio ha registrato 108.419 immatricolazioni con un calo del 17,4% rispetto a febbraio 2012, mese che a sua volta aveva perso il 18,6%.
Si tratta del 19° calo a doppia cifra da gennaio 2011, il 15° calo consecutivo a doppia cifra e il peggior febbraio dal 1979 (92.227 immatricolazioni) che ugualmente contava su 20 giorni lavorativi. L’Italia dell’automobile chiude così il primo bimestre dell’anno in perdita di oltre il 17% (-17,3%) a 222.406 auto vendute, continuando a registrare flessioni che rappresentano circa il doppio del calo medio in Europa.
“Con una fase della politica ancora tutta da inquadrare, il mondo dell’auto guarda a Ginevra per stimolare, attraverso il rinnovamento dei modelli e le offerte sempre più competitive, l’interesse dei consumatori - ha detto Jacques Bousquet, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere - ma in Italia restano i problemi dell’eccessiva pressione fiscale su famiglie ed imprese, e sull’auto in particolare, con il rallentamento di tutti i consumi e l’attesa che il prossimo Esecutivo possa mettere l’auto tra le proprie priorità”.
Anche le informazioni che giungono dalla raccolta ordini non lasciano presagire cambiamenti nel breve termine. Secondo un primo scambio tra UNRAE e ANFIA i contratti a febbraio hanno evidenziato una perdita del 25% a quasi 110.000 unità, che portano il cumulato a circa 220.000 ordini (-20%), con un portafoglio contratti che rimane su livelli di minimo.
Tornando al mercato delle immatricolazioni, dopo un gennaio che aveva mostrato l’effetto mix innescato dal calo delle vendite a società, portando i privati al 70%, le vendite di febbraio ridimensionano la loro rappresentatività al 64,7% del totale, in flessione del 15,8% sullo stesso periodo dello scorso anno. Nello stesso mese le società perdono il 16,6% ed il noleggio fa peggio del mercato complessivo, segnando una flessione del 23%. Le performance delle società e del noleggio potrebbero dipendere dalla possibile sospensione degli acquisti, in attesa dell’introduzione degli incentivi per le vetture a basso impatto ambientale che entreranno in vigore dalla metà di marzo.
Sotto il profilo delle alimentazioni, segnano andamenti peggiori del mercato le motorizzazioni a benzina e gasolio (rispettivamente -25,7% e -19,5% nel mese), a vantaggio di quelle a gpl e metano, in crescita del 39,7% e del 15,4%. In particolare, il gpl nei primi 2 mesi dell’anno raddoppia la sua quota, raggiungendo il 9,2% del totale. In forte crescita anche le vetture ibride (+213%), grazie all’introduzione di nuovi importanti modelli. L’analisi per segmento conferma, seppur in flessione, il miglior andamento, rispetto al totale, delle vetture city car (-8,3%), caratterizzate da modelli con minori prezzi medi, in condizioni di limitate disponibilità economiche.
Tutte le aree geografiche che compongono il mercato italiano segnano in febbraio flessioni a doppia cifra, con l’esclusione del centro che, fermandosi al -6,8%, recupera in rappresentatività, portandosi al 22,1% di quota, in terza posizione dopo il Nord Ovest e Nord Est. Ciò, da un lato, è il risultato dell’effetto confronto con gli stessi periodi dello scorso anno caratterizzati da forti flessioni, dall’altro, un leggero recupero in questa area delle immatricolazioni da parte delle società di noleggio, che sembrano ridurre la tendenza a spostarsi per immatricolare nell’area nord orientale del Paese.
I trasferimenti di proprietà, infine, segnano una tenuta nel mese di febbraio (+1,1%) con 343.403 vetture trasferite (al lordo delle minivolture), che portano il periodo gennaio-febbraio a 713.544 unità, in crescita del 3,6%.