PUBBLICAZIONI
20 febbraio 2013
Mercato 2013 a 1.326.000 immatricolazioni (-5,4%)
Diffuse le stime aggiornate dell'Osservatorio previsionale.
Dai risultati dell’Osservatorio “Previsioni & Mercato”, realizzato dal Centro Studi UNRAE e diffusi oggi dall’Associazione, emerge una nuova stima per il mercato delle autovetture che – rispetto allo scorso ottobre – rivede al ribasso la previsione 2013. Il risultato è frutto dell’elaborazione di un modello econometrico che prende in considerazione i driver economici e settoriali del mercato italiano.
“Il peggioramento degli indicatori economici nell’ultima parte del 2012 e l’effetto trascinamento sul 2013 – afferma Romano Valente, Direttore Generale dell’Associazione – hanno determinato un ribasso delle stime dei principali Istituti internazionali per il Pil dell’anno in corso”. “La caduta dei consumi, in particolare quelli di beni durevoli – prosegue Valente – oltre al quadro di revisione in negativo dei dati del settore auto, ci indicano un mercato 2013 che si attesterà intorno a 1.326.000 immatricolazioni, in ulteriore flessione del 5,4% rispetto al 2012, in assenza di interventi politici determinanti nell’alleggerire la pressione fiscale sulle famiglie e quindi di incidere positivamente sui consumi.”
Nonostante il mercato si trovi a livelli di minimo storico, le autovetture – una delle principali componenti dei beni durevoli – continuano ad essere uno dei beni maggiormente tartassati dalla fiscalità sul possesso e dall’incremento dei costi di gestione.
Il risultato dell’anno sarà frutto di un primo trimestre improntato ancora su cali a doppia cifra, influenzato da fattori quali il rush finale dell’anno 2012 in termini di anticipazione delle consegne, prevalentemente come back up immatricolativo di un anno di grandi difficoltà, il peso del pagamento dell’IMU dello scorso dicembre sulla disponibilità economica di famiglie e imprese, la possibile decisione di rinvio degli acquisti da parte delle società in vista dell’introduzione degli incentivi ed anche un tipico momento di indugio da parte dei consumatori in attesa delle elezioni politiche. Il 2° trimestre, inoltre, sarà caratterizzato ancora da tassi di flessione, ma più contenuti, grazie alla graduale – seppur lenta – ripresa di alcuni indicatori economici.
“Il segmento dei privati dovrebbe confermare la tendenza dello scorso anno, sotto l’effetto della pressione fiscale che frena gli acquisti, tuttavia non vanno trascurati gli altri elementi sopra citati, che stanno rallentando le vendite a società, influenzando di conseguenza tutto il mix canali di vendita”. “E’ quindi necessario – conclude il Direttore Generale – auspicare che il prossimo Esecutivo sia nelle condizioni di operare le necessarie scelte di alleggerimento della pressione fiscale, di far confluire la liquidità del sistema creditizio verso le imprese e quindi, attraverso il rilancio dei consumi e degli investimenti, riavviare la spirale positiva dell’economia”.