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17 ottobre 2022

L'auto rimane centrale nella mobilità degli italiani. L'81% la ritiene più comoda di qualsiasi altro mezzo di trasporto. Il 72% non potrebbe mai rinunciare all'auto di proprietà o in uso esclusivo.

L'Osservatorio Legambiente-Ipsos conferma necessità incentivi per transizione elettrica

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Gli ita­lia­ni quan­do pos­so­no si spo­sta­no a pie­di o in bi­ci­clet­ta “per­ché è im­por­tan­te per la sa­lu­te”, ma per gli spo­sta­men­ti quo­ti­dia­ni pre­fe­ri­sco­no an­co­ra la pro­pria au­to. Quan­to ai nuo­vi mez­zi elet­tri­ci, è sem­pre l’au­to a pre­va­le­re di gran lun­ga ri­spet­to a scoo­ter, bi­ci e mo­no­pat­ti­ni elet­tri­fi­ca­ti.

 

La 2a edi­zio­ne del­l’Os­ser­va­to­rio su­gli sti­li di mo­bi­li­tà de­gli ita­lia­ni, pro­mos­so da Le­gam­bien­te in col­la­bo­ra­zio­ne con Ip­sos e, da que­st’an­no, con la part­ner­ship di UN­RAE, con­fer­ma an­co­ra una vol­ta la cen­tra­li­tà del­l’au­to pri­va­ta co­me mez­zo di tra­spor­to pre­fe­ri­to.

 

Il cam­pio­ne in­ter­vi­sta­to ha un’e­tà me­dia di 47 an­ni, è com­po­sto per il 51% da don­ne e 49% da uo­mi­ni, co­sì di­stri­bui­to geo­gra­fi­ca­men­te: 45% al Nord, 20% al Cen­tro e 35% al Sud del Pae­se. In­fi­ne, il 54% de­gli in­ter­vi­sta­ti pre­sen­ta un’oc­cu­pa­zio­ne sta­bi­le.

 

Il 93% de­gli in­ter­vi­sta­ti su sca­la na­zio­na­le ha usa­to la pro­pria au­to nel­l’ul­ti­ma set­ti­ma­na, un da­to che si ri­tro­va con pic­co­le va­ria­zio­ni an­che nel­le 5 gran­di aree me­tro­po­li­ta­ne esa­mi­na­te: 90% a To­ri­no, 88% a Na­po­li, 87% a Ro­ma, 84% a Fi­ren­ze, 83% a Mi­la­no.

 

La pre­di­le­zio­ne de­gli ita­lia­ni per l’au­to è do­vu­ta prin­ci­pal­men­te al­le no­to­rie ca­ren­ze qua­li-quan­ti­ta­ti­ve del tra­spor­to pub­bli­co: trat­te non co­per­te (35%), fre­quen­za cor­se in­suf­fi­cien­te e ora­ri non af­fi­da­bi­li​ (19%), mez­zi sco­mo­di, non cli­ma­tiz­za­ti e po­co pu­li­ti​ (13%), ne­ces­si­tà di ac­com­pa­gna­re per­so­ne con li­mi­ta­zio­ni di mo­bi­li­tà, co­me bam­bi­ni, an­zia­ni o di­sa­bi­li (14%).

 

Ri­spet­to a 4-5 an­ni fa, il 28% de­gli in­ter­vi­sta­ti og­gi usa l’au­to­mo­bi­le in mo­do più fre­quen­te, il 50% co­me pri­ma, il 18% di me­no, con un sal­do di 10 pun­ti per­cen­tua­li a fa­vo­re di chi la usa di più: un ri­sul­ta­to da col­le­ga­re ve­ro­si­mil­men­te al­le con­se­guen­ze del­la pan­de­mia.

 

E la tran­si­zio­ne al­l’e­let­tri­co? Il 67% è d’ac­cor­do ad ac­ce­le­ra­re l’e­let­tri­fi­ca­zio­ne dei tra­spor­ti, an­che a fron­te di co­sti eco­no­mi­ci, e le per­cen­tua­li so­no an­co­ra più ele­va­te nei cen­tri ur­ba­ni co­me Fi­ren­ze (72%), Mi­la­no (73%), Na­po­li (75%), Ro­ma (76%); sot­to la me­dia na­zio­na­le è To­ri­no con 62%.

 

E se l’82% de­gli in­ter­vi­sta­ti si di­chia­ra in­ten­zio­na­to ad ac­qui­sta­re o no­leg­gia­re un’au­to elet­tri­ca, fra le di­ver­se con­di­zio­ni per po­ter­lo fa­re ci so­no suf­fi­cien­ti in­cen­ti­vi eco­no­mi­ci (59%), di­spo­ni­bi­li­tà di pun­ti di ri­ca­ri­ca in cit­tà (47%) e/o fuo­ri cit­tà (41%), ri­ca­ri­ca più ve­lo­ce (47%). Non ri­sul­ta­no in­ve­ce es­se­re un pro­ble­ma, a dif­fe­ren­za di an­che so­lo po­chi an­ni fa, né le per­for­man­ce del­le au­to (23%) né la di­spo­ni­bi­li­tà di mo­del­li (19%).

 

Vo­len­do ac­qui­sta­re o no­leg­gia­re un nuo­vo mez­zo elet­tri­co nei pros­si­mi 1-2 an­ni, il 64% op­te­reb­be per un’au­to ibri­da, il 59% per una plug-in, il 53% per una elet­tri­ca pu­ra. Se è l’au­to elet­tri­ca il mez­zo che la mag­gio­ran­za (53%) pre­fe­ri­sce, co­me au­to prin­ci­pa­le (81%) non usa­ta ma nuo­va (83%), la mo­da­li­tà pre­fe­ri­ta è an­co­ra l’ac­qui­sto (80%).

 

Quan­to al co­sto, il 36% de­gli in­ter­vi­sta­ti non ri­tie­ne ac­cet­ta­bi­le pa­ga­re di più per un’au­to elet­tri­ca ri­spet­to ai mo­del­li tra­di­zio­na­li, men­tre il 25% sa­reb­be di­spo­sto a spen­de­re fi­no al 10% in più e il 16% si spin­ge­reb­be an­che ol­tre il 15% di so­vrap­prez­zo. A par­te il po­te­re d’ac­qui­sto, su que­ste ri­spo­ste pe­sa an­che la con­sa­pe­vo­lez­za – non an­co­ra mol­to dif­fu­sa - dei ri­spar­mi che l’au­to elet­tri­ca of­fre sul­le spe­se d’e­ser­ci­zio.

 

Ma ol­tre al co­sto del­l’au­to, c’è il pro­ble­ma del­la ri­ca­ri­ca: gli in­ter­vi­sta­ti nel lo­ro in­sie­me vor­reb­be­ro co­lon­ni­ne dif­fu­se do­vun­que, dal­le sta­zio­ni di ser­vi­zio (21%) ai par­cheg­gi dei cen­tri com­mer­cia­li (20%), al­le au­to­stra­de (18%), ai ga­ra­ge (17%), con la quo­ta più al­ta (24%) che in­di­ca l’a­bi­ta­zio­ne o il con­do­mi­nio. Ma per l’in­stal­la­zio­ne do­me­sti­ca pe­sa­no le dif­fi­col­tà bu­ro­cra­ti­che ed eco­no­mi­che, so­prat­tut­to in cit­tà co­me Ro­ma, Na­po­li e To­ri­no.

 

Al te­ma del­la ri­ca­ri­ca è le­ga­to quel­lo del­l’au­to­no­mia: la ri­chie­sta di chi è di­spo­sto ad ac­qui­sta­re un’au­to elet­tri­ca ri­sul­ta pa­ri in me­dia a 435 km, e nel­le gran­di cit­tà an­che me­no (il mi­ni­mo a Na­po­li, 355 km). Si trat­ta di va­lo­ri or­mai di­spo­ni­bi­li in una lar­ga quo­ta del­l’at­tua­le of­fer­ta di pro­dot­to.

 

“Le Ca­se co­strut­tri­ci gio­ca­no un ruo­lo di pri­mo pia­no nel­la tran­si­zio­ne ener­ge­ti­ca – af­fer­ma il Di­ret­to­re Ge­ne­ra­le di UN­RAE An­drea Car­di­na­li. L’e­let­tri­co og­gi è la so­lu­zio­ne com­mer­cial­men­te più ma­tu­ra per af­fron­ta­re que­sta sfi­da, ma la tran­si­zio­ne de­ve es­se­re so­ste­nu­ta e ac­com­pa­gna­ta per un pe­rio­do suf­fi­cien­te­men­te lun­go, con in­cen­ti­vi e un’a­de­gua­ta in­fra­strut­tu­ra­zio­ne”. “È be­ne poi ri­cor­da­re – pro­se­gue Car­di­na­li - che bi­so­gna im­pe­gnar­si an­che nel­la de­car­bo­niz­za­zio­ne del­la pro­du­zio­ne del­la stes­sa ener­gia elet­tri­ca. E un al­tro aspet­to fon­da­men­ta­le di que­sto pro­ces­so è il pas­sag­gio dal­la pro­prie­tà di­ret­ta al no­leg­gio dei vei­co­li, che pe­rò – al­me­no si­no­ra - è sta­to so­stan­zial­men­te esclu­so da­gli in­cen­ti­vi per il 2022-2024”.

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