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14 luglio 2020
Calo più contenuto a giugno per il mercato dei veicoli commerciali:-5,8%
Senza interventi strutturali previsto a fine anno un crollo del 26% a 140.000 immatricolazioni
La piena ripresa delle attività in giugno e la conseguente esigenza di consegna delle merci hanno consentito al mercato dei veicoli commerciali di contenere la flessione delle immatricolazioni del mese ad un -5,8%.
Sulla base delle stime elaborate e diffuse oggi dal Centro Studi e Statistiche UNRAE, in giugno sono stati immatricolati 16.000 autocarri con ptt fino a 3,5t rispetto ai 16.990 dello stesso mese del 2019.
Dopo i crolli degli acquisti nel trimestre marzo-maggio per l’emergenza da COVID-19 (rispettivamente a -71%, -90% e -33%), al giro di boa del I semestre i veicoli da lavoro perdono oltre 1/3 dei volumi, segnando una flessione del 36% con 61.749 immatricolazioni, che si confrontano con le 96.433 del gennaio-giugno dello scorso anno.
“Il nostro Paese sta cercando di tornare a livelli più regolari di operatività, ma lo scenario di grande incertezza non giova alla domanda interna e agli investimenti delle Aziende - esordisce Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere, nel commentare i risultati del mercato. Nonostante le profonde difficoltà, il Governo italiano tarda a mettere in campo seri interventi strutturali di sostegno al settore automotive e al comparto dei veicoli da lavoro. E non sono certamente sufficienti i contributi 2019-2021 per gli investimenti nell’autotrasporto, che interessano la sola fascia dei veicoli commerciali più pesanti, e che ancora devono trovare una completezza dell’iter di approvazione”.
“Senza misure quali incentivi per l’acquisto di veicoli nuovi a fronte di rottamazione di quelli più obsoleti e l’aumento del credito d’imposta dal 6 al 12% - conclude Crisci - il mercato si avvia a chiudere l’anno 2020 con una caduta del 26% e 140.000 veicoli complessivamente immatricolati”.
L’analisi della struttura di mercato dei primi 5 mesi (con dati ancora suscettibili di leggeri aggiustamenti nei prossimi due mesi, a causa dei ritardi di immatricolazione) mostra una flessione superiore al 40% per tutti i canali di vendita. In particolare, i privati segnano un -40,4% e un recupero di quota di quasi 1 punto che li porta al 22,8% del totale. La flessione del 59% delle autoimmatricolazioni e del 39% delle altre società determina il calo del 41,5% delle società nel complesso, con una quota che sale anch’essa di quasi 1 punto al 48,9%. La performance peggiore è evidenziata dagli acquisti del noleggio che perdono quasi la metà dei volumi (-46,1%) e scendono al 28,3% di quota di mercato (-1,8 p.p.). In deciso calo il lungo termine (-42,3%), forte flessione per il breve termine (-69,4%), a cui si affianca il -38,3% delle autoimmatricolazioni uso noleggio effettuate da Concessionari e Case auto.
Dal dettaglio per alimentazione emergono forti e generalizzate flessioni: il diesel perde 30.000 veicoli, con un calo del 42,5% in linea con il mercato totale (confermando la quota all’88,7%), benzina e metano flettono di oltre il 50%, il Gpl cala del 76,5% e le elettriche del 21,8%. Unica eccezione, sono i veicoli ibridi che immatricolano 1.186 unità, rispetto alle 55 di un anno fa, portandosi al 2,6% di quota e superando nel ranking il Gpl.
Tornano, infine, a crescere (+1,1%) le emissioni medie di CO2 dei veicoli con ptt fino a 3,5t che nei primi 5 mesi dell’anno raggiungono i 163,4 g/km rispetto ai 161,6 del gennaio-maggio 2019.